La luce a Led è pericolosa per la salute? - BimbiSanieBelli.it

2022-11-03 14:31:03 By : Ms. Susan SU

Ecologica, efficiente, durevole e utile in un’ottica di risparmio energetico, la luce a Led è sempre più utilizzata come alternativa alle fonti di illuminazione tradizionali. Ma usarla correttamente è fondamentale per evitare danni alla salute della vista, soprattutto sotto i 6 anni

La presenza della luce a Led (“Light- emitting diode”) nelle case è molto aumentata negli ultimi decenni, sia per il crescente utilizzo di dispositivi elettronici dotati di display (tv, computer, tablet e smartphone) sia in relazione al tentativo di ridurre i consumi energetici e il loro impatto ambientale. Questa tecnologia ha, infatti, reso possibile un’illuminazione più efficiente, economica ed ecologica, grazie a lampade che garantiscono la stessa quantità di luce con un voltaggio più basso, durano fino a 5 volte di più delle lampadine tradizionali, non contengono mercurio e sono più facili da smaltire. Tuttavia è aumentata drasticamente anche l’esposizione della popolazione a fonti luminose potenzialmente dannose. La colpa è soprattutto della luce blu, potenzialmente dannosa per gli occhi e per l’orologio biologico. Ecco benefici e rischi per la salute della luce a Led con il contributo del dottor Roberto Marsilio, oculista a Conegliano (Treviso), e del dottor Paolo Longato, ortottista presso il Centro di Medicina di Padova.

I fattori che determinano la dannosità o meno di una luce sono la lunghezza d’onda e l’intensità, la durata dell’esposizione e la distanza della fonte di illuminazione dall’occhio. Dal punto di vista dei possibili rischi per la salute, la luce a Led presenta alcune caratteristiche particolari, che la distingue dalla luce a incandescenza, dalle lampadine alogene e da quelle compatte a fluorescenza (o “a basso consumo”). La luca a Led, infatti, ha queste caratteristiche: – radianza e luminanza elevate, cioè emette una luce molto “brillante”, concentrata su una superficie ridotta, che se osservata troppo a lungo o da distanza ravvicinata, provoca un’iperstimolazione della retina e un maggiore rischio di abbagliamento, con riduzione temporanea della funzionalità visiva e possibili danni a lungo termine agli occhi; – variazioni dell’intensità luminosa dovute alla modulazione della corrente di alimentazione. L’esposizione quotidiana a queste fluttuazioni di intensità luminosa può provocare mal di testa e affaticamento visivo e squilibri ormonali, con effetti negativi anche sulla capacità di concentrazione e sull’umore; – emissione di luce fredda, il cui spettro è fortemente spostato verso la zona blu, che aumenta il rischio di danni di natura fotochimica alla retina e compromette il normale ritmo circadiano, riducendo la produzione organica di melatonina (l’ormone che regola l’alternanza ciclo sonno-veglia). 

Negli ultimi anni diversi studi hanno puntato il dito sugli effetti potenzialmente dannosi del sistema luce a Led, in cui la componente di onde blu-viola (con lunghezza di 450 nanometri) è più intensa rispetto ad altre fonti di luce artificiale e maggiormente in grado di produrre reazioni fotochimiche nell’organismo: basta l’esposizione a una piccola quantità di luce blu per provocare diversi effetti negativi sulla salute. Oltre a interferire con i ritmi biologici, questa radiazione risulta “tossica” per la retina e può ridurre temporaneamente la vista e aumentare la probabilità di sviluppare maculopatie nel tempo. Per ridurre il rischio di maculopatie connesso all’esposizione alla luce blu è importante assumere con la dieta una buona quantità di antiossidanti, come la luteina e la zeoxantina, presenti in alte concentrazioni specialmente negli spinaci e in generale nelle verdure.

Bambini e adolescenti sono particolarmente sensibili ai rischi connessi all’esposizione alla luce a Led, perché i loro occhi hanno un cristallino più trasparente al blu rispetto a quello degli adulti. L’ingiallimento del cristallino con l’avanzare dell’età sembra essere proprio una reazione fisiologica per proteggere la retina dall’invecchiamento precoce. Tuttavia, se portato all’eccesso, questo meccasnismo difensivo può compromettere la visione e portare alla formazione precoce di cataratta e alla necessità di asportare il cristallino stesso, facendo in questo modo venire meno lo “schermo” naturale dell’occhio alla luce blu.

Per quanto sottrarsi all’esposizione alla luce a Led sia quasi impossibile, come per tutte le cose basta usare il buon senso e mettere in atto alcune precauzioni per evitare gli eccessi che possono risultare dannosi. Nel caso della luce a Led, in particolare, la mancata emissione di calore e il minore consumo energetico non devono trasformarsi in un alibi per prolungare l’utilizzo di dispositivi elettronici oltre il dovuto o per sostituire con la tecnologia altre attività ricreative più sane che i piccoli possono svolgere all’aperto e in compagnia dei loro coetanei.

Per limitare gli effetti negativi dei Led sulla salute degli occhi dei più piccoli è possibile seguire alcuni accorgimenti: – ridurre l’inquinamento luminoso in casa optando per luci di tipo “warm white”, che sono indistinguibili dall’illuminazione tradizionale, ma presentano un tasso di fototossicità ridotto; – limitare l’uso dei dispositivi elettronici: l’ideale sarebbe non lasciare che i bambini trascorrano davanti allo schermo più di un’ora al giorno, meglio spezzettando questo tempo con qualche intervallo; – evitare l’esposizione serale a fonti di luce blu (che potrebbe inoltre interferire col sonno) e non utilizzare  tablet, smartphone e computer in penombra, quando la pupilla è dilatata e l’occhio più sensibile ai lampi di luce (per esempio quelli provenienti da film o videogiochi che simulano esplosioni); – assicurarsi che i piccoli si tengano a un’adeguata distanza dalla fonte luminosa. Per questo è importante accertare che non vi siano difetti visivi non diagnosticati (primo fra tutti la miopia) che costringono il bambino ad avvicinarsi troppo per riuscire a mettere a fuoco le immagini che compaiono sullo schermo; – valutare con l’oculista lenti da occhiali specifiche, in grado di filtrare la luce blu-viola e ridurre l’affaticamento visivo, disponibili anche neutre (ossia non graduate) per chi non ha problemi di vista.

Nonostante i rischi per la vista e il ritmo circadiano, l’uso della luce a Led comporta anche alcuni vantaggi per la salute. Ecco i principali. – Emanano meno calore: a differenza di altre sorgenti luminose, i Led irradiano una luce atermica, limitando il rischio che il piccolo si ustioni toccando una lampadina incandescente.

– Accelerano la guarigione di piccole ferite: la luce a Led ha una capacità di fotobiostimolazione che favorisce la rigenerazione di cellule e tessuti danneggiati. Oltre a essere usata in ambito medico ed estetico per la cura di ferite e disturbi della pelle, infatti, la fototerapia può essere sfruttata anche in versione “fai-da-te” grazie a piccoli dispositivi portatili che permettono di agire immediatamente quando bambino cade o si fa male, riducendo al minimo i danni causati da scottature, lividi, tagli o graffi.

– Curano l’ittero neonatale: in ospedale la tecnologia Led è usata per curare l’ittero neonatale, una condizione caratterizzata dall’ingiallimento della pelle e della parte bianca degli occhi a causa dall’accumulo eccessivo di bilirubina nell’organismo. La luce blu prodotta da specifiche lampade Led è, infatti, in grado di modificare la struttura molecolare di questa sostanza di scarto, facilitandone l’eliminazione.

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