Gas, gli Stati membri approvano il piano di riduzione dei consumi dopo lo scontro con la Commissione UE – EURACTIV Italia

2022-11-03 14:48:47 By : Ms. Linda Chen

Economia e sociale

Energia e ambiente

Università e scuola

By: Daniele Lettig e Kira Taylor | EURACTIV Italia

I ministri dell'Energia tedesco, olandese e ceco a margine della riunione per approvare il piano di riduzione dei consumi di gas dell'UE. [Unione Europea]

Stampa Email Facebook Twitter LinkedIn WhatsApp Telegram

Martedì 26 luglio i ministri dell’Energia dell’UE hanno approvato un piano per ridurre il consumo di gas e prepararsi a potenziali interruzioni dei flussi di gas russi, dopo un braccio di ferro con la Commissione europea in merito a chi sarà attribuito il potere di imporre obiettivi obbligatori.

La scorsa settimana, Bruxelles ha presentato il suo piano per ridurre il consumo di gas dei paesi dell’Unione del 15% tra agosto 2022 e marzo 2023, al fine di garantire una quantità sufficiente di stoccaggio per questo inverno e il prossimo.

Il piano, tuttavia, ha incontrato la resistenza degli Stati membri dell’UE. Le critiche si sono appuntate in particolare sulla proposta che consente alla Commissione europea di modificare l’obiettivo del 15% da volontario a obbligatorio senza consultare i rappresentanti dei 27.

A seguito dello stop, la presidenza ceca del Consiglio dell’UE ha riformulato il testo per renderlo più digeribile per i paesi dell’UE e contestare alla Commissione europea il potere di rendere l’obiettivo obbligatorio.

Il nuovo testo è stato accolto con ampio consenso, con 26 dei 27 paesi che hanno votato a favore: l’unica contraria all’accordo è stata l’Ungheria, hanno affermato alcuni funzionari UE.

Secondo il testo approvato, sarebbe sempre la Commissione a proporre di innalzare il livello di allerta, facendo scattare l’obiettivo obbligatorio, ma poi i paesi dell’UE voterebbero per approvare il provvedimento. In alternativa, almeno cinque paesi che hanno dichiarato allerte nazionali potranno richiedere alla Commissione europea di presentare l’allerta a livello dell’UE.

Altre modifiche includono esenzioni dall’obiettivo obbligatorio per i paesi insulari, come Irlanda e Malta, che non sono collegati alla rete del gas dell’UE.

Le esenzioni riguardano anche i paesi dell’UE le cui reti elettriche sono sincronizzate con paesi al di fuori dell’UE, e potrebbero dover alimentare la loro produzione di elettricità con il gas in caso di desincronizzazione di emergenza.

Ci sono anche diverse deroghe disponibili per i paesi dell’UE, tra cui “se hanno superato i loro obiettivi di riempimento dello stoccaggio del gas, se sono fortemente dipendenti dal gas come materia prima per le industrie critiche o se il loro consumo di gas è aumentato di almeno l’8% l’anno scorso rispetto alla media degli ultimi cinque anni”.

Tuttavia, il ministro ceco dell’Industria e del Commercio, Jozef Sikela, è stato chiaro sul fatto chehe queste esenzioni non influiranno sui risparmi complessivi.

“L’intesa comune è che la somma delle esenzioni non dovrebbe incidere sul volume target del gas risparmiato”, ha detto ai giornalisti al suo arrivo al meeting.

Nel frattempo, il ministro irlandese Eamon Ryan ha detto ai cronisti che, sebbene il suo Paese beneficerà dell’esenzione per la sua “realtà fisica”, ciò non ferma “il desiderio fondamentale di tutti noi di ridurre il nostro utilizzo”.

“Nel caso dell’Irlanda, anche se non siamo fisicamente collegati, siamo colpiti dai prezzi elevati ed è per questo che ha senso per noi usare meno gas”, ha aggiunto.

Con il rischio di ulteriori tagli delle forniture di gas provenienti dalla Russia, la Commissione europea ha messo a punto un piano per tagliarne l’uso del 15% fino alla prossima primavera.

Il Piano europeo per la riduzione della domanda di gas, …

L’incontro è arrivato il giorno dopo che Gazprom ha annunciato che ridurrà ulteriormente i flussi di gas verso la Germania, creando nuove preoccupazioni per la sicurezza energetica dell’Europa.

L’annuncio di Gazprom sottolinea “ancora una volta che dobbiamo essere pronti per possibili tagli alle forniture dalla Russia in qualsiasi momento”, ha affermato la commissaria UE all’energia, Kadri Simson. Per prepararsi, l’Europa deve agire ora e insieme per ridurre preventivamente la domanda, ha aggiunto.

Già 12 paesi dell’UE hanno dovuto affrontare interruzioni complete o parziali della loro fornitura di gas russo, e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha avvertito che un’interruzione completa del gas russo è uno “scenario probabile”.

Alla luce di ciò, alti livelli di stoccaggio sono essenziali per superare questo inverno ed evitare difficoltà a riempire i depositi di gas per l’inverno 2023, ha affermato Simson in occasione dell’annuncio del piano la scorsa settimana.

I livelli di stoccaggio del gas hanno ora raggiunto il 66%, secondo la Commissione europea. Ma alcuni paesi dell’UE hanno ancora molto lavoro da fare per raggiungere l’obiettivo fissato da Bruxelles di riempire i propri depositi almeno all’80%, ha affermato Sikela. La Repubblica Ceca ha raggiunto l’obiettivo ieri, ha aggiunto.

Sebbene i governi, tra cui quello della Germania, il più grande utilizzatore di gas d’Europa, abbiano aumentato le loro misure di risparmio energetico, i paesi dell’UE hanno ridotto il loro consumo combinato di gas solo del 5%, nonostante mesi di prezzi in aumento e la diminuzione delle forniture russe.

La Commissione europea ha reso note le sue linee guida sulle modalità di riduzione del consumo di gas di tutti i Paesi dell’Ue, concedendo loro un significativo margine di manovra. Una decisione che convince la Germania, ma non piace a …

Solidarietà sulle forniture di gas

Man mano che vengono sempre più ridotte le forniture di gas russo, molti occhi sono puntati sulla Germania, che dipende fortemente da Mosca e ha passato anni a rafforzare i collegamenti del gas con la Russia, fra l’altro con la costruzione del gasdotto Nord Stream 2, che ha attirato le critiche dei vicini orientali di Berlino.

Parlando alla TV francese, l’esperto di gas Thierry Bros ha affermato che “la Germania è l’anello debole dell’Europa”.

“Senza la solidarietà europea”, ha poi scritto su Twitter, “la Germania soffrirà molto più di tutti gli altri Paesi europei. Con la solidarietà europea, tutta l’UE ne soffrirà. Cosa sceglieranno i 27 ministri dell’Energia?”

Germania, Austria, Ungheria e Italia sono particolarmente vulnerabili alle interruzioni dell’approvvigionamento di gas russo. Ma nonostante l’idea che la solidarietà possa significare sostenere la Germania, molti ministri presenti all’incontro ne hanno sottolineato la necessità. “L’unità e la solidarietà sono l’arma migliore che abbiamo contro Putin”, ha detto Sikela.

Nel frattempo, la presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen, ha accolto favorevolmente l’accordo. “Agendo insieme per ridurre la domanda di gas, tenendo conto di tutte le specificità nazionali pertinenti, l’UE ha assicurato solide basi per l’indispensabile solidarietà tra gli Stati membri di fronte al Il ricatto energetico di Putin”, ha affermato in una nota.

I strongly welcome the endorsement by Council of the regulation to reduce gas demand and prepare for the winter.

It is a decisive step to face down the threat of a full gas disruption.

Thanks to today’s decision, Europe is now ready to address its energy security, as a Union.

— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) July 26, 2022

Alcuni Paesi vogliono spingersi oltre quando si parla di bandire il gas russo: i ministri polacco ed estone hanno entrambi ribadito la richiesta di un divieto totale delle importazioni.

“Se tutti ci impegniamo nello sforzo richiesto, faremo abbastanza per sopravvivere con successo all’inverno. Ma guardando al futuro, ovviamente, è essenziale perdere ogni dipendenza dall’energia russa”, ha affermato il ministro estone Riina Sikkut.

 Con i numeri e le regole stabilite” a livello UE, l’Italia dovrebbe “risparmiare circa il 7% rispetto alla media” ponderata “annuale degli ultimi cinque anni”, ha spiegato il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, a margine del meeting: “Le nostre azioni sono già compatibili con questo piano, per cui ci riteniamo soddisfatti”.

Il negoziato europeo, ha detto Cingolani, “è andato molto bene” e “la cosa importante” è che il 15% di risparmio fissato come target comune “è stato poi calcolato a seconda delle condizioni locali dei diversi Paesi, in base all’energy mix, a quanto esportano, a come sono interconnessi. Inizialmente era un 15% uguale per tutti, ora è stato specializzato Paese per Paese”. “Riteniamo che entro l’inizio dell’inverno saremo quasi indipendenti dalle forniture russe”, ha concluso il ministro: “le nostre riserve oggi sono riempite al 70%, ci avviciniamo al 71%, quindi direi che siamo messi bene”.

Stampa Email Facebook Twitter LinkedIn WhatsApp Telegram