Tonor TRL-20: set con lampada ad anello e treppiede per smartphone | 01smartlife

2022-11-03 14:53:18 By : Ms. Lily Lee

Il TRL-20 di Tonor è pensato per lo streaming, la comunicazione e la registrazione di video, quando la luce ambientale non consente di ottenere una qualità dell’immagine soddisfacente.

La comunicazione remota è diventata negli ultimi anni sempre più comune, nei contesti professionali così come a casa e in mobilità. Uno smartphone recente offre in genere una buona qualità dell’immagine, ma l’ambiente gioca ancora un ruolo decisivo: illuminare il soggetto in modo efficace è cruciale, ma non sempre possibile, e i filtri software non possono fare miracoli. Proprio per questo può essere preziosa una lampada ad anello come quella proposta da Tonor con il set TRL-20; una ring light, infatti, è una soluzione semplice per aggiungere una luce diretta e controllabile indirizzata sul volto del soggetto inquadrato.

L’offerta di Tonor spicca per la sua ricchezza: all’interno della confezione si trova una lampada ad anello da 12 pollici (il diametro esterno è appena inferiore a 30 cm), un cavalletto telescopico, un supporto per mantenere lo smartphone al centro del cerchio luminoso e un telecomando Bluetooth per controllare lo scatto o l’avvio e l’interruzione della ripresa video.

Il set è in vendita su Amazon a 49,99 euro, ma negli ultimi mesi è stato ribassato diverse volte a 41,99 euro, o addirittura proposto in offerta lampo a 39,99 euro.

La lampada è alimentata tramite Usb, con un cavo lungo 210 cm che termina con un classico connettore di tipo A; l’unica assenza di rilievo nella dotazione riguarda l’alimentatore, a cui sono richieste caratteristiche abbastanza comuni ma non sempre scontate. Deve infatti erogare una corrente di almeno 2 A per consentire alla lampada di raggiungere la massima luminosità ed evitare possibili sfarfallii. Un’alternativa interessante all’acquisto di un alimentatore da muro è una powerbank, preziosa in particolare per utilizzare il set in mobilità (come vedremo, tutti i componenti sono facilmente trasportabili). Anche in questo caso serve una sorgente capace di garantire una buona quantità di corrente in uscita, mentre i consumi non rappresentano un problema negli scenari più comuni: anche alla massima luminosità, infatti, l’assorbimento registrato è inferiore a 2,3 A.

Il consumo della lampada è variabile: a metà del cavo, infatti, si trova un comando a filo con quattro pulsanti per controllare l’accensione, il livello di luminosità (in 10 step) e la temperatura del colore. Le modalità di funzionamento sono tre: luce calda (2.700-3.300 K), naturale (4.100-4.700 K) e fredda (5.800-6.500 K); la scelta dipende, naturalmente, dalla situazione e dall’interazione con le altre sorgenti luminose presenti nell’ambiente, ma nella maggior parte dei casi è preferibile una luce calda o naturale per dare al volto un aspetto più gradevole.

La quantità di luce generata dalla lampada è più che adeguata: non è paragonabile a una luce da studio di posa, ma non è quello il suo scopo. La ring light non deve infatti illuminare a giorno un ambiente vuoto o un soggetto al buio, ma aiuta a correggere eventuali problemi dell’ambiente, in particolare riducendo o eliminando le ombre sul volto dovute a un posizionamento non ottimale o a una situazione poco adatta alla ripresa. La luce colpisce il soggetto direttamente, dalla stessa direzione dell’obiettivo; l’effetto è simile a quello di un flash, regolabile però a piacere sia nell’intensità sia nella temperatura del colore. La forma circolare della lampada, inoltre, rende la luce più dolce e meno puntiforme, con un risultato più gradevole specialmente nello smorzamento delle ombre.

Lungo il cavo di alimentazione è collocato un comando con quattro pulsanti, per accendere e spegnere la lampada, regolare la luminosità e selezionare la temperatura di colore.

Per la massima efficacia, quindi, la lampada andrebbe abbinata a una sorgente luminosa proveniente dall’alto e sfruttata come secondo punto luce frontale per eliminare le ombre dal viso e donare all’incarnato una maggiore luminosità e naturalezza.

L’altro componente principale del set è il treppiede, realizzato in alluminio e per questo molto leggero (pesa meno di 700 g). La leggerezza e le dimensioni compatte (da chiuso supera appena i 40 cm di lunghezza) lo rendono facile da trasportare, anche grazie al pratico sacchetto con chiusura a cordoncino, ma limitano gli scenari d’uso: è infatti adatto a ospitare la lampada e uno smartphone (o una webcam), ma il peso di una fotocamera reflex o mirrorless con obiettivo separabile potrebbe rendere l’insieme poco stabile. Il produttore dichiara un carico massimo di 3 kg, che ci è parso un po’ ottimistico.

Il treppiede è di tipo telescopico, con gambe divise in quattro sezioni, e può raggiungere un’altezza massima di 135 cm. Quella minima è invece pari a 41 cm, a cui però bisogna aggiungere lo spessore della lampada (circa 3 cm) e il braccio porta telefono, che aumenta ancora l’altezza. Tutto considerato, l’obiettivo dello smartphone può trovarsi anche a 60 cm rispetto al piano su cui è appoggiato il treppiede; più in alto, per esempio, rispetto al volto di una persona seduta alla scrivania.

La fattura del treppiede è piuttosto convincente: le gambe telescopiche hanno leve di sblocco rapido, facili da azionare anche con una mano, mentre la testina ha tre gradi di libertà, per regolare la posizione in modo accurato e veloce. Interessanti sono anche la piastra con leva di sgancio rapido, che velocizza il montaggio della lampada o di qualsiasi altro accessorio, e la piccola livella a bolla (sul treppiede, non sulla testina) per verificare la planarità in condizioni non ottimali.

Completa la dotazione un semplice telecomando Bluetooth, alimentato da una batteria a bottone CR2032, che controlla l’avvio e l’interruzione della registrazione video oppure lo scatto di una fotografia, a seconda della modalità selezionata sullo smartphone. Il dispositivo offre due pulsanti distinti, dedicati a iOS e Android, ma il funzionamento è identico per entrambe le piattaforme: dopo aver completato il pairing basta aprire l’interfaccia della fotocamera e premere il pulsante sul telecomando.

Il supporto per lo smartphone garantisce una presa robusta e sicura, ed è costituito da un braccio snodabile da avvitare sulla lampada, simile per forma e struttura a un portacellulare per automobile. Il braccio si è dimostrato stabile anche se abbinato a smartphone grandi e pesanti, ma è piuttosto corto (la parte flessibile non arriva a 10 cm) e non permette grande libertà di posizionamento.

Nel set di Tonor non sono previsti adattatori per il montaggio di webcam, fotocamere o videocamere; il treppiede comunque non consente di installare oggetti troppo pesanti o sbilanciati. Entrambi i fori filettati presenti sulla lampada sono di dimensioni standard (1/4 di pollice), ma quello superiore (dedicato al braccio snodabile portacellulare) è posizionato lungo il perimetro interno del cerchio; la curvatura concava rende difficile il fissaggio di accessori e adattatori di terze parti, specialmente se hanno una base larga.

Il Tonor TRL-20 è quindi perfetto per chi si trova spesso a comunicare o registrare video con lo smartphone e vuole ottenere una ripresa più gradevole, specialmente in condizioni di luminosità non ottimale. Il set si presta bene anche a catturare immagini di gruppo a pochi metri di distanza (sfruttando il telecomando Bluetooth), magari all’aperto o in condizioni di luce difficili; per montare il treppiede e assemblare la lampada serve comunque qualche decina di secondi.

Ottima è la portabilità: tutti i componenti possono essere alloggiati senza troppe difficoltà in uno zainetto o in una borsa da Pc, e il loro peso è sopportabile anche per un’intera giornata. Per l’uso “sul campo”, però, bisogna mettere in conto l’aggiunta di una powerbank, che può pesare e costare quasi quanto tutto il kit Tonor.

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